Ancora una medaglia olimpica al collo per il virtussino Luigi Samele, ancora un argento. E’ lo splendido bottino che il quartetto azzurro di sciabola porta a casa da Tokyo in una gara a squadre emozionante, in cui gli Azzurri hanno dato il meglio di sè per agguantare un altro podio olimpico dopo l’ultimo conquistato a Londra 2012 (a Rio non c’era la gara a squadre di sciabola maschile).
Allora come oggi su quel podio c’è Gigi Samele, che di quest’ultimo traguardo è stato, suo malgrado, protagonista solo in parte, avendo dovuto abbandonare le pedane dopo il primo assalto di giornata contro l’Iran a causa di un problema fisico. La sua presenza l’ha fatto però sentire a bordo pedana, incitando i compagni e soprattutto il suo sostituto, quell’Aldo Montano – il capitano, ex virtussino e alla quinta Olimpiade personale – che nonostante l’ingresso a freddo in semifinale ha saputo con tutto il proprio talento portare a termine una prestazione da campione, partecipando insieme agli ottimi Berrè e Curatoli alla bella rimonta sull’Ungheria del tricampione olimpico Szilagyi (45-43).
Dopo la prima impresa contro i magiari, il terzetto azzuro ne ha tentata una ancora più ardua nel tentare di fermare i favoritissimi Sudcoreani nell’assalto per l’oro. Troppo forti i campioni mondiali e olimpici in carica per i nostri sciabolatori, che hanno ceduto nettamente per 45-26. Passivo pesante, che non offusca però un’eccellente gara nel complesso e uno strepitoso, meritatissimo, argento.
Luigi Samele torna così a Bologna con due medaglie d’argento olimpiche, per la felicità della grande famiglia Virtus, che in questo 34enne campione foggiano ha sempre creduto.