Campionati Mondiali 2023

Spettacolo ed emozioni a Milano, teatro dei Campionati Mondiali di scherma 2023.

Una rassegna che ancora una volta ha visto tanta Virtus in pedana, in particolare con il n.1 sciabolatore italiano Luigi Samele e la squadra delle agguerrite atlete ucraine guidate dal maestro Terenzio.

Un mondiale “casalingo” che non ha regalato medaglie al clan bianconero ma ha comunque confermato gli atleti della Virtus Scherma nell’elite internazionale. E’ stato anche il Mondiale delle polemiche, che hanno visto al centro la virtussina Olga Kharlan, protagonista suo malgrado di un episodio che ha fatto discutere e che purtroppo travalica i confini dello sport in quanto tale.

Ma andiamo per ordine.

Nell’individuale maschile, Samele (9°), reduce da qualche acciaccio fisico, si è arreso negli ottavi di finale allo statunitense Dershwitz (15-6), vincitore finale e in giornata di grazia, non riuscendo mai ad entrare nel match.
In precedenza, lo sciabolatore virtussino aveva superato lo spagnolo Bravo (15-13) e il kuwaitiano Alshamlan (15-9).

L’atleta foggiano ha poi provato a trascinare i compagni di Nazionale (dove mancava Matteo Neri, infortunato) nella prova a squadre, non riuscendo però a salire sul podio. L’ItalSciabola – vice-campione d’Europa – ha chiuso al 6° posto, eliminata nei quarti di finale dalla Francia in un assalto combattutissimo (45-43), che lo stesso Samele, con un parziale super, ha rimesso in piedi dopo un avvio difficile per gli Azzurri. Purtroppo non è bastato.

Relegata al tabellone dei piazzamenti, la Nazionale ha prima battuto il Giappone (45-42) poi perso con la Germania per la quinta piazza (45-35).

In campo femminile, le sciabolatrici ucraine che si allenano a Bologna si sono prese la scena. In primis Olga Kharlan, pluricampionessa della disciplina, che nella prova individuale è stata squalificata per “gesto antisportivo” dopo il primo assalto vinto contro la russa Smirnova. Un episodio discusso che ha tenuto in stallo l’intera competizione per diverse ore e rischiato di mettere a repentaglio il futuro olimpico della stessa squadra ucraina.

Dopo ore di discussione tra le parti, la Kharlan è stata poi riammessa nella prova a squadre, trascinando le compagne (Bakastova, Komashchuk e Kravatska) fino al posto finale. Un bel risultato per il maestro Terenzio, capace in due anni di risollevare una squadra mentalmente allo sbando.

Le ucraine hanno battuto italiane e statunitensi, prima di arrendersi in semifinale alla Francia (45-32). Nella finalina per il bronzo ha prevalso la Corea del Sud (45-32).

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